Porto Speranza, Santa Maria La Scala: Acireale per la Pace ricorda le vittime delle migrazioni.



 Giovanni Platania

Trasmettiamo di seguito il comunicato stampa diramato dal "Coordinamento Acireale per la Pace" in merito all’evento Porto Speranza che si terrà il 26 marzo 2023, alle ore 19:30, presso la Parrocchia di Santa Maria la Scala:

 

"Ad un mese dalla tragedia in Calabria, a Cutro, dove è naufragata una barca di migranti partita dalla Turchia e stipata di uomini, donne e bambini in fuga, alcuni anche dall'Afghanistan, e in cerca di una possibilità di sopravvivenza, purtroppo questa rimasta fallita come numerose altre volte succede nel Mediterraneo, e di SPERANZA.

Quel mare calabro, ancora oggi continua a restituirci le vittime di quella sciagura in cui si è evidenziata una carenza di assistenza da parte delle nostre strutture di soccorso in mare. Ciò è accaduto, e potrebbe ancora ripetersi, perché le regole e le direttive amministrative impongono protocolli burocratici che bloccano praticamente le possibilità d'intervento.

PORTO SPERANZA è un'iniziativa che ricorda queste vittime, il cui numero è ancora indefinito, e tutte le altre tragedie di queste traversate di necessità per chi si trova costretto a fuggire dai propri paesi in guerra, o in crisi alimentare, o a rischio di desertificazione per il cambiamento climatico.

Ricordare queste tragedie significa appellarsi al buon senso per restare ad essere un popolo di accoglienza e un territorio di integrazione per queste persone in cerca di un futuro e di una SPERANZA.

L'iniziativa è stata organizzata dalla Caritas Diocesana, dall'Ufficio Pastorale Sociale del Lavoro di Acireale, dall'Ufficio Pastorale Migranti, dall'Associazione Papa Giovanni XXIII di Linera e dal Coordinamento Acireale per la Pace.

Ha trovato corrispondenza ancora una volta nel piano educativo del Liceo Statale Archimede di Acireale, i cui studenti hanno infatti prontamente risposto all'invito di manifestare la loro solidarietà nei confronti delle vittime delle migrazioni e anche la loro indignazione per quanto accaduto e accade nel Mar Mediterraneo".

 

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