Lo “straccio” di pace: il NO alla guerra sullo zaino degli studenti del Liceo Archimede


La Campagna di Emergency contro tutte le guerre entra nelle scuole e diventa popolare tra i giovani e i meno giovani. Un gesto potente per dire che la guerra non è mai la soluzione, ma il problema




di Carola Musmeci


In questi giorni abbiamo visto un pezzo di stoffa annodato agli zaini di molti degli studenti della nostra scuola. Ci siamo chiesti di che cosa si tratta e abbiamo scoperto che lo “straccio di pace” è un simbolo di protesta pacifica contro guerra, terrorismo e violenza. Consiste in un pezzo di stoffa bianco che può essere esposto in vari modi per manifestare il proprio sostegno alla pace.

L'iniziativa è stata introdotta dall'organizzazione umanitaria Emergency nel 2001, dopo gli attentati dell'11 settembre, in opposizione all'intervento militare in Afghanistan, un atto di ulteriore violenza che non solo non ha portato giustizia alle vittime degli attentati, ma non ha neanche sconfitto il terrorismo. Lo straccio di pace in quel momento significava ripudiare la guerra dando voce a chi non poteva farlo.

Nel 2022, a seguito dello scoppio della guerra in Ucraina, lo straccio è tornato a essere un mezzo per esprimere il rifiuto della guerra. La campagna lanciata da Emergency si accompagnava allo slogan "Si vis pacem, para pacem” (se vuoi la pace, prepara la pace) in aperta contraddizione con la propaganda bellicista che insiste sulla necessità della guerra per costruire la pace. Indossare lo straccio bianco della pace significava, ancora una volta, manifestare il proprio impegno nel cercare soluzioni non violente ai conflitti.

All'inizio del 2025, in concomitanza con la campagna Ripudia, Emergency ha rilanciato l'uso dello straccio di pace nelle scuole, così anche il Liceo Archimede di Acireale ha partecipato all’iniziativa. Non solo giovani studenti e studentesse, ma anche insegnanti e collaboratori scolastici hanno adottato uno straccio per dire NO alla guerra. Nel nostro liceo lo straccio bianco è ormai diventato un simbolo quotidiano: lo si vede annodato agli zaini o legato ai manici delle borse.

Il suo successo tra gli adolescenti dimostra che i giovani non sono indifferenti a ciò che accade nel mondo e anzi desiderano far sentire la propria voce contro l’ingiustizia e l’orrore della guerra e del genocidio.

In un mondo in cui i conflitti sembrano moltiplicarsi, lo straccio di pace rappresenta un gesto controcorrente, piccolo, ma potente. Un invito a credere che anche un semplice simbolo, se condiviso da molti, può cambiare il modo in cui guardiamo la realtà.




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