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Liberi di scegliere

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 Giovanni Platania e Giulia Chisari Presso la Villa Belvedere di Acireale, nella nuova sala multimediale, è avvenuta oggi, 3 marzo 2023, l’inaugurazione di un murales realizzato dall’artista Maria Giovanna Vendemmia con l’aiuto dei ragazzi dell’I.P.M. di Acireale, il carcere minorile sito in via Gozzano.  Il progetto è stato promosso dall’associazione  Libera - Presidio delle Aci "Pierantonio Sandri". “Ho realizzato questo dipinto per dar voce a tutte le vittime delle mafie, specialmente le donne che cercano di allontanarsi dagli ambienti criminali per offrire ai propri figli una vita migliore e più sicura”, spiega l'artista   Maria Giovanna Vendemmia, intervistata. “Liberi di scegliere” - è questo il titolo del murales - è soprattutto un progetto di riscatto sociale e un percorso educativo. Nato nell’ambito di un campo estivo organizzato dall’associazione Libera nel 2021, esso ha coinvolto assistenti sociali e educatori del carcere minorile i quali, a loro volta, hanno

L'iniziativa del Liceo Archimede per diffondere una cultura di pace

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  Flavia Greco « La peggiore pace è migliore della più giusta delle guerre » . Lo diceva Erasmo da Rotterdam nel sedicesimo secolo ma oggi, a un anno dallo scoppio del conflitto russo-ucraino, non suona ancora attuale questo messaggio? A chiederselo sono le ragazze e i ragazzi del Liceo Statale "Archimede" di Acireale che alla Pace hanno dedicato la giornata, appunto, del 24 febbraio. Come? Con un flashmob. Alle 11:00 in punto sono suonate le sirene della scuola e tutti gli/le studenti si sono riuniti nel cortile centrale. Ad attenderli c’erano i ragazzi e le ragazze del progetto “Educazione alla mondialità e alla pace” che, incappucciati, si sono posizionati, marciando silenziosamente al ritmo  di bongo, sul simbolo della Pace dipinto per l’occasione sul pavimento del cortile. A turno, si sono passati il megafono e hanno recitato Il disertore di Boris Vian, per poi togliersi i cappucci delle colorate felpe e, dondolandosi mano nella mano, intonare con gli “Spill Over”, l

Un flashmob per dire NO alla guerra

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Angela Presti   Venerdì 24 febbraio, a un anno dallo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina , gli studenti e le studentesse del Liceo Archimede organizzeranno un flashmob per manifestare ancora una volta la propria contrarietà alla logica della guerra e della violenza. L’iniziativa, ideata in collaborazione con il “Coordinamento Acireale per la Pace”, si inserisce nella più ampia mobilitazione promossa dalle reti di associazioni pacifiste "Europe for peace"  e "Rete italiana pace e disarmo" che chiedono che si riattivino i negoziati e si ponga fine a questa e tutte le guerre. Il flashmob si terrà venerdì 24 febbraio alle ore 11:00 nel cortile compreso tra l'edificio principale e il modulo 1, là dove il gruppo di studenti del progetto P.T.O.F. “Educazione alla mondialità e alla pace” ha realizzato un grande disegno, simbolo di pace e di speranza. Nessuna guerra è giusta. Solo la pace è giusta. Invitiamo tutta la comunità scolastica a partecipare.

Akkar - Mostra fotografica

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Giulia Chisari e Giovanni Platania Vita e cronache dal confine siriano Lunedì 30 gennaio alle ore 14:30 presso l’Aula Magna del nostro Liceo, si terrà un seminario di storia contemporanea rivolto alle classi quinte dell'istituto.   Sarà ospite Michela Lovato, coordinatrice e sostenitrice del progetto Santa Venerina abbraccia la Siria , per presentare la sua esperienza in Libano come volontaria di operazione Colomba , corpi nonviolenti di pace. Il seminario sarà occasione per presentare la mostra fotografica Akkar vita e cronache dal confine siriano di Luca Cilloni, fotografo e volontario anch'egli di Operazione colomba.  In questo contesto sarà possibile conoscere la drammatica condizione dei profughi siriani in Libano e il progetto dei corridoi umanitari dal 2016 attivi dal Libano all’Italia, anche grazie alla preziosa testimonianza di una famiglia di rifugiati siriani  che, scappati dalla guerra, dopo otto lunghi anni di permanenza in un campo profughi in Libano, è arrivata a

Dalla Siria a Santa Venerina: una lunga Odissea con lieto fine

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Sara Francesca Pappalardo «La Siria è un posto così bello che c’è chi lo ha voluto solo per sé. Io l’ho dovuto lasciare perché ho scelto di essere un uomo che non prende in braccio le armi», afferma Ahmed mentre parla del suo paese d’origine maltrattato da anni dal continuo conflitto. Non è solo: con lui la moglie Fatima, i loro quattro figli e Amina, la suocera. Tutti scappati dalla brutalità della guerra. Li abbiamo incontrati negli spazi della Comunità Papa Giovanni XXIII a Santa Venerina, associazione parte della rete di accoglienza che porta avanti il progetto Santa Venerina abbraccia la Siria Da un lato vi è la gioia che si percepisce dagli occhi innocenti dei loro bambini che giocano ignari di quanto hanno vissuto, ma che si dicono orgogliosi di essere siriani. Dall’altro la maggiore razionalità degli adulti che si avverte nel viso travagliato della mamma di Fatima. Amina – questo il nome – ha visto morire il marito davanti ai suoi occhi, insieme alla figlia: ad ucci

Il giornale delle buone notizie

Così nasce “Il Mediterraneo in miniatura, il giornale delle buone notizie” Dal desiderio di raccontare le esperienze maturate lavorando alla realizzazione di una mostra sui temi dell’educazione alla mondialità e alla pace, l’iniziativa mira a portare fuori dal liceo sensibilità nuove, capaci di destrutturare le narrazioni intorno a ciò che accade, trasformando gli studenti in protagonisti attivi del loro sapere e del loro tempo. Paola Lizzio Il Percorso per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento (ex ASL) Il Mediterraneo in miniatura è stato ideato e attuato per la prima volta nell’anno scolastico 2018-2019, come percorso di approfondimento delle tematiche relative al progetto P.T.O.F. Educazione alla mondialità e alla pace , ed è stato riproposto per gli anni scolastici successivi, con specificità differenti, in relazione ai bisogni emersi. Il titolo del percorso si riferisce alla Mostra permanente del Mediterraneo in miniatura , realizzata in convenzione con l’associazione Met

E tu, credi a Babbo Natale?

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Arianna Finocchiaro A due anni i bambini non vengono ancora sfiorati dall’idea di Babbo Natale: il Natale è solo un periodo della loro breve esistenza in cui ricevono più giocattoli da mettere in bocca, rompere o maciullare. A tre anni iniziano a sospettare che quel vecchio panciuto e barbuto vestito di rosso è il motivo per cui ricevono quei pacchetti sotto l’albero. Nella loro testolina appare sempre più chiaro un breve schemino: uomo panciuto uguale regali, regali uguale cose buone, quindi uomo panciuto uguale uomo buono. Da lì, crescendo, inizieranno a scrivere letterine sempre più articolate, con liste di desideri più lunghe di quelle della spesa della mamma per il cenone, impareranno (quasi) a cantare le canzoni di Natale in inglese, e inizieranno ad aspettare Babbo Natale svegli la notte, per poi finire addormentati sul divano. Poi arriva il fatidico momento che nessuno riesce mai ad identificare, ed è il punto esatto in cui la magia si incrina. Quel momento imprecisato, v