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Confini e diritti umani: Karamoko e il diritto di restare e di partire

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Si chiama "agency" la capacità di essere protagonista della propria vita, di effettuare scelte autonome e di  determinare la propria condizione d'esistenza. Lo hanno imparato gli studenti e le studentesse del Liceo  Archimede confrontandosi, sulla condizione dei migranti confinati ai confini dell’Europa, con chi li ha conosciuti e accompagnati nel loro percorso migratorio. Andrea Basile e Fabiano Licciardello Troppo spesso si cade nella tentazione di dare per scontate alcune libertà di cui godiamo, e di  considerare certi diritti garantiti a tutte le persone, per il solo fatto di essere riconosciuti universalmente  nella D.U.D.U. (Dichiarazione Universale dei Diritti Umani). È questo il caso della libertà di restare o di partire dai luoghi che chiamiamo casa . Ne abbiamo parlato, lo scorso 5 marzo, con Amalia  Innocenti, sociologa e volontaria di "Operazione colomba",  corpo civile di pace  della Comunità Giovanni XXIII.  L’incontro con Amalia -  ospite relatric

"Il suono dell'accoglienza": il progetto che la cooperativa sociale Ro' la Formichina realizza a Santa Venerina con i legni dei barconi

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Ridare vita ai legni delle imbarcazioni naufragate lungo le coste del Mediterraneo perché diventino strumenti musicali: è questo lo scopo di un progetto sociale realizzato dalla Comunità Giovanni XXIII a Santa Venerina. Di Giulia Chisari e Giovanni Platania « Pare che si chiamasse Yassin, che venisse dall’Eritrea, che fosse stato arrestato senza motivo e chiuso in uno dei tanti lager libici. Pare che avesse un bimbo e una moglie in un centro di accoglienza in Svezia e che volesse raggiungerli. Certo è che il suo corpo è arrivato senza vita a Lampedusa il 7 settembre 2015 » . Questo è quanto si legge su una delle tante lapidi in uno dei tanti cimiteri italiani che ospitano le salme delle vittime delle migrazioni lungo la rotta del Mediterraneo centrale. A Yassin è intitolata la prima chitarra costruita nell'ambito del progetto "Il suono dell'accoglienza", presentato da Marco e Michela Lovato, della Comunità Papa Giovanni XXIII, nel corso di un seminario sui corridoi um

Vito Fiorino e quella notte del 3 ottobre 2013: un giusto al Liceo “Archimede” di Acireale

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Nella Giornata  europea dei Giusti, a poco più di un anno dall' introduzione del cosiddetto "decreto ong", il  decreto in materia di immigrazione che stabilisce norme restrittive sul tema della ricerca e del soccorso in mare,   raccontiamo la storia di Vito Fiorino, soccorritore di naufraghi. di Marco Chiarenza e Sara Francesca Pappalardo «Chi salva una vita, salva il mondo intero» recita il Talmud, la guida della vita ebraica. Qui leggiamo che in ogni momento della storia sparsi per il mondo agiscono per volere di Dio trentasei uomini e donne giusti. Ma chi è un giusto? Rispondere a questo interrogativo non è facile e, forse, neanche scontato. In un mondo frenetico, in cui si è spesso troppo rinchiusi in sé stessi, porsi questa domanda richiede un grande sforzo etico. Rispondere significa guardare non solo alla singola azione e alle leggi che la regolano ma riflettere su volontà, pensieri e valori che animano quell’azione. Ad esempio, salvare vite umane è giusto? Tutti

Politiche migratorie e diritti umani: il Liceo Archimede di Acireale incontra Comitato Tre Ottobre

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Presso l’aula magna “G. Bianca” della scuola acese si è svolto un evento sul tema "Politiche migratorie e Diritti Umani" nell’ambito del progetto di “Educazione alla mondialità e alla pace” e della più ampia rete progettuale “Semi di Lampedusa” per riflettere su storie di tragedie ma anche di speranza. Di Luca Scrivano, Simone Cataldo e Luca Antonio Palazzolo                                                «L’incontro è stato pensato con lo scopo di avviare un confronto e una riflessione sulla condizione dei migranti lungo le frontiere dell’Europa a partire dalla testimonianza di Comitato Tre Ottobre , associazione umanitaria impegnata nella tutela dei diritti delle persone che attraversano il Mar Mediterraneo e che troppo spesso incorrono in respingimenti, violenze, torture, reclusioni forzate, schiavitù». Così la Prof.ssa Paola Lizzio, referente del progetto Educazione alla mondialità e alla pace del Liceo “Archimede” di Acireale ha introdotto l’evento "Politiche m

Tareke Brhane, presidente del Comitato Tre Ottobre: «Dall’Eritrea stringendo 3 caramelle ho inseguito il sogno di un futuro migliore»

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Un racconto struggente, la testimonianza di Tareke Brhane, sopravvissuto alla traversata del Mediterraneo quando era giovanissimo, nel tentativo di raggiungere il miraggio Europa. Oggi con la sua associazione che porta il nome di una delle più terribili stragi al largo di Lampedusa, porta il suo messaggio di speranza e inclusione a studentesse e studenti di tutto il mondo. di Nadia Micalizzi Non è l’unica storia di migrazione sentita, ma una di quelle in cui la crudeltà del mondo si può scorgere attraverso gli occhi di chi l’ha vissuta, attraverso gli occhi di chi ha sofferto e di chi soffre ancora; una storia in cui la realtà ti colpisce con una spietatezza tale da non riuscire a trattenere le lacrime. La strage del 3 ottobre è una data significativa per tutte le date macchiate da tragiche morti in mare. Sono 368 le vittime, compresi bambini e donne, una di esse incinta, tutte inizialmente registrate con solo numeri, quasi come se non si trattasse di persone. È forse proprio questo i

Comitato Tre Ottobre: Protect people not borders

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Lampedusa, 3 ottobre 2013, 368 persone migranti muoiono in mare. È una tragedia che spezza la voce, gli occhi e il cuore e che annulla ogni dibattito dal colore politico sull’accoglienza. In memoria di questo evento, su sollecito del Comitato Tre Ottobre , la Repubblica Italiana riconosce il giorno 3 ottobre Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'immigrazione , per ricordare chi “ ha perso la vita nel tentativo di emigrare verso il nostro paese per sfuggire alle guerre, alle persecuzioni e alla miseria ” (L. 45 del 21 marzo 2016). di Giulia Chisari e Giovanni Platania Comitato Tre Ottobre , associazione nata l'indomani del naufragio che si pone l'obiettivo di sensibilizzare sul tema dell'accoglienza, dell'inclusione e della migrazione, soprattutto tra i giovani, ha individuato nel 3 ottobre una data simbolica, non soltanto per commemorare le vittime del naufragio, uno dei più cruenti al largo di Lampedusa, ma anche per ricordare le migliaia di persone che,

Una pace senza la P

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  di Mario Presti Si è trattato di un atto vandalico, commesso ai danni del muro della pace situato presso   “Le Chiazzette”  di Acireale.  Questa azione è un’offesa non solo a chi lo ha realizzato, ma all’umanità intera.  Dissacrare un monumento di pace, soprattutto in questo periodo in cui sono in corso guerre così cruente, significa negare quella stessa pace che abbiamo e che ci potrebbe essere tolta. Significa rendere vano il lavoro di istituzioni e associazioni che ogni giorno si impegnano per costruire la cultura della pace. La buona notizia è che Vanessa Pagano e Sonia Giudice, ex alunne del liceo Archimede, oggi studentesse alla Facoltà di Architettura di Siracusa, che nel 2019 hanno realizzato il muro della pace insieme ad altri studenti e in collaborazione con la  Fondazione Bellini di Acireale , stamani hanno generosamente ripristinato la scritta.    Ringraziamo Sonia e Vanessa per il loro gesto e per il senso civico che tutti noi dovremmo avere e che accende la speranza per