L'iniziativa del Liceo Archimede per diffondere una cultura di pace
Flavia Greco
«La peggiore pace è migliore della più giusta delle guerre». Lo diceva Erasmo da Rotterdam nel sedicesimo secolo ma oggi, a un anno dallo scoppio del conflitto russo-ucraino, non suona ancora attuale questo messaggio? A chiederselo sono le ragazze e i ragazzi del Liceo Statale "Archimede" di Acireale che alla Pace hanno dedicato la giornata, appunto, del 24 febbraio. Come? Con un flashmob.
Alle 11:00 in punto sono suonate le sirene della scuola e tutti gli/le studenti si sono riuniti nel cortile centrale. Ad attenderli c’erano i ragazzi e le ragazze del progetto “Educazione alla mondialità e alla pace” che, incappucciati, si sono posizionati, marciando silenziosamente al ritmo di bongo, sul simbolo della Pace dipinto per l’occasione sul pavimento del cortile. A turno, si sono passati il megafono e hanno recitato Il disertore di Boris Vian, per poi togliersi i cappucci delle colorate felpe e, dondolandosi mano nella mano, intonare con gli “Spill Over”, la band dell’Istituto, Give peace a chance di John Lennon.
Tutta la scuola ha cantato ad una sola voce e battendo le mani a tempo la più celebre delle canzoni di speranza per una pace non ancora raggiunta.
«L’idea è frutto di un lungo lavoro fatto con la professoressa Paola Lizzio, referente del progetto. Noi ragazzi abbiamo immediatamente accolto la proposta con entusiasmo, definendone i dettagli», così Clarissa Fragalà, una delle protagoniste del flash mob, ha commentato l'iniziativa.
La fase di progettazione dell’evento ha visto gli studenti e le studentesse impegnati anche nell'allestimento del luogo che hanno personalmente pulito e decorato. «Dopo aver chiesto il permesso al Dirigente, abbiamo scelto accuratamente gli slogan da scrivere sul pavimento del cortile, pensando all’impatto visivo che avrebbero avuto i graffiti una volta terminati» - ci ha raccontato Aurora Murgo di "Mondialità e Pace" - È stato emozionante vedere tutti gli studenti coinvolti dal nostro operato per una così bella causa».
Le hanno fatto eco le parole della professoressa Paola Lizzio, referente del progetto: «Per diffondere una cultura di pace è essenziale fare scelte coraggiose come quella di intonare il brano Il disertore il cui senso è che il vero eroe è colui che le armi non le impugna, ma si oppone con coscienza non violenta e disarmata alla logica della sopraffazione». D'accordo la professoressa Teresa Vespucci: «Bisogna abbattere il silenzio assenso al sempre imperante si vis pacem para bellum perché - ha aggiunto - la guerra serve soltanto all'industria delle armi ma la pagano i popoli. La voce del movimento pacifista viene ascoltata poco, ma in questi giorni il cartello di associazioni pacifiste Europe for peace sta facendo ascoltare la propria voce in decine di città italiane ed europee».
Anche noi studenti nel nostro piccolo oggi ci siamo fatti sentire e sulle pagine di questo giornale delle buone notizie vogliamo raccontare che i popoli, a dispetto dei propri governi, vogliono la Pace.
Vai alla Galleria per vedere il video del flashmob.
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