Un murales oltre l’8 marzo: «Qui al Liceo “Archimede” diamo voce alle donne»

L’iniziativa delle studentesse della scuola acese per ricordare che bisogna lottare ogni giorno contro la violenza di genere



di Sofia Belfiore

Una piaga sociale che ha profonde radici culturali e su cui è necessario agire con grande fermezza e più rapidamente possibile. Quante volte abbiamo sentito parlare di femminicidio e, più in generale, di violenza contro le donne? Non solo il 25 novembre, anche la Giornata internazionale della donna diventa occasione per riflettere su gender gap, discriminazioni e violenze di ogni tipo che, ancora oggi, subiscono troppe donne. Una speranza nasce tra i banchi di scuola del Liceo “Archimede” di Acireale dove alcune studentesse hanno deciso di “sporcarsi le mani” dipingendo un murales negli spazi del loro istituto, proprio quegli spazi che per loro sono una seconda casa.




IL MURALES. Una figura femminile dai capelli lunghi e mossi, veste rossa e sguardo spento, circondata da mani che, mentre la toccano, le impongono di stare zitta: così hanno rappresentato il dolore zittito di tante donne, un dolore che da quel muro sembra urlare addosso a chi si ferma a guardare la maestria dei pennelli che gli hanno dato forma. In basso, ancora il rosso di impronte che recano traccia di abusi e sopraffazioni. Una raffigurazione toccante che lascia il segno al primo sguardo e che costringe a pensare. «Volevamo celebrare la Giornata delle donne in modo diverso, che potesse essere indelebile e che portasse a farci riflettere ogni giorno, non solo l’8 marzo o il 25 novembre», ci ha spiegato Adriana Calanna, una delle studentesse che ha lavorato alla realizzazione del murales. «L’idea – prosegue ancora Adriana – nasce dalla voglia di noi studenti di comunicare con i mezzi e con il linguaggio che più ci appartengono: quelli artistici, liberi e creativi. L’arte ha questa capacità di essere compresa universalmente, per questo abbiamo scelto un disegno così espressivo». E quale tela migliore di un muro della scuola?



IL RUOLO DELLA SCUOLA. Iniziative come queste, ancor più se promosse dagli studenti e dalle studentesse, sono un modo per ricordare che la violenza sulle donne c’è ma che possiamo fare qualcosa per combatterla e rompere il silenzio. La prevenzione parte dalla nostra cultura e quindi, in primis, dalle scuole. Le scuole sono infatti luoghi in cui si formano le nuove generazioni, e sensibilizzare gli studenti a riconoscere e contrastare gli stereotipi di genere fin da giovani può contribuire a ridurre i comportamenti violenti in futuro. Parlarne tra i banchi è importante perché rompe un tabù, affrontando un tema che le persone tendono a nascondere per vergogna o paura. A scuola si può imparare a riconoscere segnali di violenza e a chiedere aiuto. La speranza è quella di poter festeggiare un 8 marzo all’insegna della consapevolezza dell’uguaglianza tra i sessi, del disprezzo di ogni forma di violenza e del rispetto reciproco in cui trovano spazio relazioni sane e felici.


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