Emergency al Liceo Archimede di Acireale: «Anche la nostra scuola ripudia la guerra»


L''impegno della scuola nel costruire una cultura della pace attraverso piccole azioni di impegno quotidiano 




di Viola Finocchiaro  e Aurora Orlando


«Ripudiare la guerra non è solo un principio fondativo della nostra Costituzione, ma un dovere morale per proteggere il futuro delle generazioni a venire» con queste parole, il Preside dell’Archimede di Acireale, Riccardo Biasco, annuncia sul sito del liceo di aver aderito alla Campagna di Emergency “R1pud1a”.

L’adesione formale alla proposta di Emergency è avvenuta nel contesto di un Seminario dal titolo “Voci dal Mediterraneo”, tenutosi lo scorso 6 marzo presso l’aula magna “G. Bianca” del Liceo acese, la prima scuola siciliana ad aver esposto la bandiera “R1pud1a”.

Si tratta di una campagna di sensibilizzazione che prende le mosse dall’articolo 11 della Costituzione italiana: «L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali». A spiegarlo Antonia Chiarenza e Clio Martinez, due rappresentanti del Gruppo territoriale Emergency di Catania, con le quali l’Archimede intrattiene ormai da anni una collaborazione proficua nella realizzazione di numerosi progetti formativi e percorsi di orientamento. Forse non tutti sono a conoscenza delle iniziative che spesso animano l’aula magna durante le ore pomeridiane, grazie alle quali ci viene offerta la possibilità di approfondire argomenti molto attuali, ma che con difficoltà trovano spazio nelle ore mattutine di lezione. Ne sono un esempio i Seminari di Educazione alla mondialità e alla pace come quello in occasione del quale le volontarie di Emergency hanno illustrato ai presenti i progetti che Emergency realizza in Italia e nel mondo, con particolare attenzione alle operazioni di Ricerca e Soccorso in mare e di tutela dei diritti dei migranti del Mediterraneo, spiegando lo scarto che esiste tra le attuali politiche migratorie e i diritti umani e promuovendo il legame che unisce i diritti umani alla necessità di ripudiare la guerra.

Emergency è una ONG (Organizzazione Non Governativa), nata in Italia nel 1994 per offrire cure medico-chirurgiche gratuite di elevata qualità alle vittime della guerra, delle mine antiuomo e della povertà e che da 30 anni conosce bene la verità comune a tutte le guerre: le vittime. Emergency offre un posto sicuro nei luoghi in cui la guerra soverchia le città, mettendo ancora una volta al primo posto la sicurezza e la salvaguardia delle popolazioni in pericolo, ben sapendo che il numero dei civili coinvolti nei conflitti contemporanei è spaventosamente sempre più alto.

Da qui il bisogno urgente di una cultura della pace.

Da un paio d’anni Emergency si fa carico anche dell’urgenza di tutelare i diritti dei migranti lungo le rotte del Mediterraneo. Persone che, dopo aver lasciato la propria casa e attraversato il deserto, incorrono in violenze di ogni tipo per poi affrontare la traversata su imbarcazioni fatiscenti e pericolose, pur di cercare condizioni di esistenza migliori. Le attuali politiche migratorie italiane ed europee hanno trasformato il Mediterraneo in una frontiera e nella maggior parte dei casi le persone dall'Africa non hanno vie legali e sicure per arrivare in Europa. Per questo motivo, Emergency ha messo in uso la nave Life Support che si impegna nella promozione e nel rispetto della “legge del mare” che prescrive l’obbligo morale, oltre che giuridico, di salvare qualunque persona si trovi in mare, in pericolo di vita.

A quanto ci dice Clio Martinez, la Life Support, ha già salvato 2451 persone in sole 28 missioni.

Le azioni compiute da questi "operatori di pace" sono straordinarie, fuori dal comune, eppure alla portata di tutti: chiunque può entrare a far parte di questa organizzazione e sostenere la loro missione attraverso l’atto del volontariato, che consiste nel dare un contributo positivo alla società, o un sostegno economico ai progetti già avviati. Tante le proposte che giungono dal gruppo territoriale: dalla partecipazione al campo estivo “YEP”, aperto a giovani ragazze e ragazzi dai 16 anni in su, all’acquisto di una “colomba di pace” in concomitanza con il periodo pasquale, fino alla semplice esposizione di un simbolo di pace sul proprio zaino scolastico, a testimonianza del proprio ripudio della guerra. Proposte accolte con entusiasmo da molti degli studenti e delle studentesse, al fianco del loro Preside. Così la nostra seconda casa, la scuola, diventa portatrice di pace schierandosi contro la guerra in modo ufficiale e attivo. 



Vi invitiamo a seguire, tramite le storie pubblicate sulla pagina Instagram del blog, gli altri eventi correlati al titolo “Voci dal Mediterraneo” 


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