Diritti Umani: Giornata di riflessione per gli studenti del Liceo Archimede
di Antonino Caruso e Viola Finocchiaro
Vivere la pace? Lottare per i diritti di tutti, promuovendo solidarietà e giustizia: questo è il messaggio su cui si sono interrogati gli alunni della scuola di Acireale
Il 10 dicembre 2024, in occasione della Giornata mondiale dei diritti umani, gli studenti del Liceo “Archimede” di Acireale sono stati protagonisti di un evento che ha coniugato informazione, partecipazione attiva e cultura. Attraverso dibattiti, letture e contributi artistici, la scuola ha dimostrato come la conoscenza dei diritti non è solo retorica ma responsabilità condivisa. L’incontro ha avuto un carattere fortemente interattivo: non sono stati solo i docenti a trasmettere concetti, ma gli studenti stessi hanno contribuito alla riflessione collettiva a partire da due testi di cui spesso sentono parlare senza mai rendersi conto della loro attualità: Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e Per la pace perpetua di Kant argomentato dalla professoressa Paola Lizzio. Il professore Salvatore Di Stefano ha letto la Ballata della Guerra di Edoardo Sanguineti, ricordandoci che purtroppo, ancora oggi, lo scontro armato è considerato la soluzione più immediata ad ogni male. Il dibattito che ne è nato, anche grazie all'intervento del Coordinamento Acireale per la pace, ha evidenziato l’importanza della cittadinanza attiva, della giustizia sociale e del rispetto della dignità umana, sottolineando come questi valori siano ancora oggi cruciali per la costruzione di una società equa e come non siano rispettati in tutte le nazioni.
L’arte e la cultura hanno giocato un ruolo centrale nell’evento, dimostrando la loro capacità di unire e ispirare il pubblico. Due esibizioni musicali curate da alcuni studenti hanno arricchito la giornata: Imagine di John Lennon, che ci ha ricordato che un mondo senza barriere è possibile e Fiume Sand Creek di Fabrizio De André, che invece ci ha invitati a rivolgere il nostro sguardo verso gli ultimi conservando lo stupore dei bambini, quello stupore che ci permette di non accettare lo status quo e di pensare che la pace è possibile. Come? Forse non serve che facciamo grandi cose, forse la rivoluzione è già qui, nel compagno di banco che aiutiamo, nella mano che tendiamo verso il mare e nella nostra disposizione ad ascoltarci, oltre ogni stereotipo, oltre ogni divergenza d’opinione. Perché i diritti umani non sono opinabili o, almeno, non dovrebbero esserlo. Give Peace a Chance.
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