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Akkar - Mostra fotografica

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Giulia Chisari e Giovanni Platania Vita e cronache dal confine siriano Lunedì 30 gennaio alle ore 14:30 presso l’Aula Magna del nostro Liceo, si terrà un seminario di storia contemporanea rivolto alle classi quinte dell'istituto.   Sarà ospite Michela Lovato, coordinatrice e sostenitrice del progetto Santa Venerina abbraccia la Siria , per presentare la sua esperienza in Libano come volontaria di operazione Colomba , corpi nonviolenti di pace. Il seminario sarà occasione per presentare la mostra fotografica Akkar vita e cronache dal confine siriano di Luca Cilloni, fotografo e volontario anch'egli di Operazione colomba.  In questo contesto sarà possibile conoscere la drammatica condizione dei profughi siriani in Libano e il progetto dei corridoi umanitari dal 2016 attivi dal Libano all’Italia, anche grazie alla preziosa testimonianza di una famiglia di rifugiati siriani  che, scappati dalla guerra, dopo otto lunghi anni di permanenza in un campo profughi in Libano, è arrivata a

Dalla Siria a Santa Venerina: una lunga Odissea con lieto fine

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Sara Francesca Pappalardo «La Siria è un posto così bello che c’è chi lo ha voluto solo per sé. Io l’ho dovuto lasciare perché ho scelto di essere un uomo che non prende in braccio le armi», afferma Ahmed mentre parla del suo paese d’origine maltrattato da anni dal continuo conflitto. Non è solo: con lui la moglie Fatima, i loro quattro figli e Amina, la suocera. Tutti scappati dalla brutalità della guerra. Li abbiamo incontrati negli spazi della Comunità Papa Giovanni XXIII a Santa Venerina, associazione parte della rete di accoglienza che porta avanti il progetto Santa Venerina abbraccia la Siria Da un lato vi è la gioia che si percepisce dagli occhi innocenti dei loro bambini che giocano ignari di quanto hanno vissuto, ma che si dicono orgogliosi di essere siriani. Dall’altro la maggiore razionalità degli adulti che si avverte nel viso travagliato della mamma di Fatima. Amina – questo il nome – ha visto morire il marito davanti ai suoi occhi, insieme alla figlia: ad ucci

Il giornale delle buone notizie

Così nasce “Il Mediterraneo in miniatura, il giornale delle buone notizie” Dal desiderio di raccontare le esperienze maturate lavorando alla realizzazione di una mostra sui temi dell’educazione alla mondialità e alla pace, l’iniziativa mira a portare fuori dal liceo sensibilità nuove, capaci di destrutturare le narrazioni intorno a ciò che accade, trasformando gli studenti in protagonisti attivi del loro sapere e del loro tempo. Paola Lizzio Il Percorso per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento (ex ASL) Il Mediterraneo in miniatura è stato ideato e attuato per la prima volta nell’anno scolastico 2018-2019, come percorso di approfondimento delle tematiche relative al progetto P.T.O.F. Educazione alla mondialità e alla pace , ed è stato riproposto per gli anni scolastici successivi, con specificità differenti, in relazione ai bisogni emersi. Il titolo del percorso si riferisce alla Mostra permanente del Mediterraneo in miniatura , realizzata in convenzione con l’associazione Met

E tu, credi a Babbo Natale?

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Arianna Finocchiaro A due anni i bambini non vengono ancora sfiorati dall’idea di Babbo Natale: il Natale è solo un periodo della loro breve esistenza in cui ricevono più giocattoli da mettere in bocca, rompere o maciullare. A tre anni iniziano a sospettare che quel vecchio panciuto e barbuto vestito di rosso è il motivo per cui ricevono quei pacchetti sotto l’albero. Nella loro testolina appare sempre più chiaro un breve schemino: uomo panciuto uguale regali, regali uguale cose buone, quindi uomo panciuto uguale uomo buono. Da lì, crescendo, inizieranno a scrivere letterine sempre più articolate, con liste di desideri più lunghe di quelle della spesa della mamma per il cenone, impareranno (quasi) a cantare le canzoni di Natale in inglese, e inizieranno ad aspettare Babbo Natale svegli la notte, per poi finire addormentati sul divano. Poi arriva il fatidico momento che nessuno riesce mai ad identificare, ed è il punto esatto in cui la magia si incrina. Quel momento imprecisato, v

Il Natale visto con occhi differenti e un abbraccio che diventa casa

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Rachele Mirabella Salvatore (nome di fantasia) è un uomo solo, anzi lo era. Abbandonato dalla sua famiglia, dopo aver perso il lavoro e la casa, Salvatore aveva perso anche la voglia di vivere. Non si nutriva adeguatamente da mesi, non si lavava, non si curava, si era completamente isolato dal mondo, lasciandosi letteralmente morire, a causa della solitudine di cui maledettamente soffriva. Quando la sua vicina, donna di gran cuore, l’ha trovato, nel buco di abitazione dove si era rintanato, le sue condizioni erano davvero pessime. Persino non riusciva più a camminare. Da quel momento però l'uomo è stato affidato alle cure dei fratelli camilliani e così ha ritrovato la forza per guarire dalla sua depressione, nutrirsi, uscire e incontrare altra gente. Adesso Salvatore sta facendo riabilitazione e sta cercando di riprendere in mano la sua vita; ha trovato una nuova famiglia che in un abbraccio lo ha fatto sentire a casa. La rete di solidarietà che si è attivata intorno a Salvatore è

L’urlo silenzioso delle donne: Il silenzio non è mai la scelta giusta

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Fabiana Famà e Sorriso Valvo Claudia “Ho scritto queste storie d’istinto” così lo scorso 26 marzo, Cristina Pagano, giovanissima scrittrice di 19 anni, ex alunna del liceo Archimede, ci parla del suo libro “L’urlo delle donne”, una raccolta di 12 storie di violenza. Continua a leggere su  https://sudpress.it/destinazione-news/post/163798/l%E2%80%99urlo-silenzioso-delle-donne:-il-silenzio-non-%C3%A8-mai-la-scelta-giusta

Un tè alla mimosa

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Riccardo Marano e Andrea Pistorio  L’8 Marzo, per la ricorrenza della Giornata Internazionale dei diritti della donna, alcuni studenti del liceo “Archimede”, si sono recati a Santa Maria Ammalati, nel comune di Acireale, presso la Comunità Madonna della Tenda per partecipare ad una merenda un po’ speciale con le ragazze, giovani madri nubili, ospiti della comunità: ognuna delle partecipanti ha scelto e recitato un breve testo poetico attraverso il quale ha raccontato qualcosa di sé e del proprio passato, aprendo il proprio cuore e mostrando alle compagne la forza che ci vuole per rialzarsi e andare avanti.  Continua a leggere su  https://sudpress.it/destinazione-news/post/163797/