Torna in veste nuova la Mostra del Mediterraneo: l'inaugurazione al Liceo "Archimede" di Acireale

Il progetto nato nel 2018, celebra l'incontro tra i popoli attraverso l'arte e l'incrocio di lingue e culture e viene riproposto proprio nei locali dell'Istituto della città barocca




di Sara Nicolosi


Due mani che si intrecciano, strumenti musicali, simbolo delle tradizioni dei popoli, che si stagliano su una superficie di colori, ma anche una diversa prospettiva della carta fisica del Mediterraneo, che gli restituisce la dimensione di “culla delle civiltà” e non di “frontiera”: questo e molto altro è ciò che offre la Nuova Mostra del Mediterraneo che si inaugura proprio oggi, 5 giugno 2025, in occasione della giornata dedicata alla creatività.
Il progetto riprende temi e contenuti della mostra che qualche anno fa ha dato il nome al nostro giornale e che abbiamo raccontato sulle pagine del blog (Il Mediterraneo in miniatura. Un progetto di Alternanza scuola-lavoro e Mostra del Mediterraneo in miniatura).
L’idea è quella di recuperare la funzione che il Mediterraneo ha svolto per millenni di koinè culturale, nonché di riconoscimento paritario dell’altro, intendendo per “altro” il mondo di cui è depositario in termini di lingua, religione, etnia. «Riscoprire l’antico dialogo fra i popoli del Mediterraneo è ancora una priorità per la nostra scuola» ci confessa Paola Lizzio, referente del progetto, «non certo per mescolarne le identità, ma per dare a ciascuna la giusta dignità attraverso il reciproco riconoscimento nella diversità e nel dialogo».
Con questo spirito gli studenti e le studentesse del "Progetto di educazione alla mondialità e alla pace" sono stati guidati alla riscoperta delle relazioni interconnesse tra le sponde del Mediterraneo attraverso un percorso di studio incentrato sul decentramento narrativo del racconto storico che mirasse a scardinare la visione eurocentrica più comune e radicata e a valorizzare le diversità intorno a quest'area, di comprenderle e condividerle, sentendo di appartenere ad una più grande dimensione culturale che il Mar Mediterraneo accoglie e avvicina. «La finalità più generale del progetto - continua la professoressa Lizzio - era quella di educare alla pace recuperando l’immagine di un Mediterraneo come luogo di incontro e non di frontiera, dal momento che le dinamiche geopolitiche contemporanee, nonché le politiche migratorie ad esse connesse, hanno relegato sempre di più questo “mare di mezzo” a luogo di separazione, di respingimento e di difesa identitaria».
Concretamente si è trattato di ripercorrere, con una serie di lezioni/laboratorio, le relazioni interconnesse nel corso del tempo tra le quattro sponde del Mediterraneo e i mutamenti di rapporto tra le diverse aree geografiche, comprese le relazioni di dipendenza e/o contrapposizione (Ovest-Est; Nord-Sud), fino alle cause storiche degli attuali squilibri socio economici e politici. E come esito naturale del percorso è nato il desiderio di rappresentare quanto appreso in poche ma significative immagini.
«Volevamo che tutta la comunità scolastica potesse assaggiare un po' di quel viaggio tra le culture che abbiamo assaporato durante il corso e mostrare un Mediterraneo multiculturale, ricco di storia e di bellezza», ci confida una delle studentesse coinvolte. «Speriamo che il nostro lavoro possa essere occasione per una riflessione sulla ricchezza che nasce dal dialogo interculturale, dove ogni identità è preservata e non prevale mai sulle altre».



Gli studenti e le studentesse durante il laboratorio di allestimento della Mostra




La Mostra è permanente, gli studenti e le studentesse del progetto resteranno a disposizione dei fruitori per tutto il corso della giornata di oggi, 5 giugno 2025.












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