Il Liceo Archimede di Acireale al Festival Des Festival: un modo diverso di fare scuola
Dei giovani provenienti da diversi paesi, un teatro e tanta voglia di mettersi in gioco attraverso la lingua francese e il linguaggio del corpo: scopriamo insieme il progetto che da 30 anni coinvolge le scuole d'Europa
Di Nelly Caruso
Apprendere la lingua francese attraverso il linguaggio del corpo: questo l’obiettivo del Teatro Francofono, un progetto ormai trentennale. Anche il Liceo “Archimede” di Acireale vi partecipa con entusiasmo, grazie all'impegno e alla dedizione delle docenti Daniela Giusto ed Elvira Bonaccorsi, che ne hanno colto il profondo valore educativo e che si sono occupate, rispettivamente della regia, la prima, e delle coreografie, la seconda.
«Si tratta di una iniziativa che ogni anno coinvolge diversi paesi - ci racconta la professoressa Giusto - scuole provenienti da Romania, Repubblica Ceca, Serbia, Polonia, Canada, Francia, e Moldavia».
Quest’anno il Festival des Festivals – così è stato chiamato – si è svolto dal 7 al 10 aprile al Teatro Ambasciatori di Catania, ma ha anche coinvolto la sede del liceo "Archimede" presso la quale, lo scorso 29 maggio, i giovani artisti si sono esibiti al cospetto dei loro compagni e insegnanti.
«Ringraziamo di cuore tutti i colleghi, gli ex colleghi, gli amici, gli alunni e gli ex alunni che sono venuti a vedere lo spettacolo del teatro francofono, regalandoci momenti di gioia e di emozione che danno ancora un senso alla nostra professione» afferma ancora la Giusto. «È stato un bel viaggio con un gruppo folto di ragazzi e una piece piena di forza e di emozione, tanto colore e tanta passione», le fa eco la professoressa Bonaccorsi. «Sono contenta del lavoro fatto e che sia arrivato dove volevamo: dritto al cuore».
Per la messa in scena si è usufruito di una scenografia curata da Giuliano Lo Faro: quattro ambientazioni diverse hanno avuto per tema le lettere di vari alfabeti, tra cui Cinese, Greco, un particolare dialetto dell’Africa sub sahariana e il codice binario.
«L'emozione più grande è stata mettersi alla prova, esprimersi in lingua straniera, oltre alla paura di sbagliare che inevitabilmente coglie in questi casi - ci confessa uno degli studenti coinvolti. «Un’iniziativa che ci ha aiutato a crescere sia culturalmente sia umanamente».
E tra una scena e l’altra nascono sincere amicizie: un motivo in più per partecipare. Infatti, lo scopo del Teatro Francofono è proprio diffondere i valori della coesione tra i popoli e della multiculturalità.
A confermarne il successo, gli spettatori: «Assistere allo spettacolo è un'esperienza straordinaria e incomparabile, vedere persone di diversa cultura interagire tra loro come se fossero un pezzo unico: in quel momento tutti parlavano la stessa lingua».
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