Ridare colore e vita agli ambienti scolastici. Un progetto utopico?

Un'idea morta sul nascere ma con buone intenzioni: rendere gli studenti e le studentesse protagonisti attivi della riqualificazione degli spazi che vivono di più perché li sentano "casa"




Di Pietrangelo Garozzo e Alessandra Cacciola

Affrontare il tema del rispetto dell'ambiente a scuola è più di un semplice compito, è un'opportunità per abbracciare una prospettiva ampia sulla nostra relazione con il mondo che ci circonda.

Da Massimo, uno studente del Liceo “Archimede” di Acireale, veniamo a sapere che nella sua scuola c'è un progetto mai realizzato che, pensato dai giovani per i giovani, è ancora in attesa che qualcuno se ne faccia carico: coltivare il senso del bello attraverso la cura e il rispetto per i luoghi che abitiamo. 

Il progetto, denominato "Unfaded", punta alla valorizzazione dei tesori che ci circondano, invitando gli studenti a riconoscere il valore intrinseco degli ambienti comuni e ad assumersi la responsabilità di proteggerli. Non si tratta di fare gesti straordinari, ma piuttosto di assumersi un piccolo impegno quotidiano. "Unfaded" (letteralmente «non sbiadito») si propone di ridare speranza, dignità e colore a un mondo che talvolta sembra sempre più grigio. Concretamente l'idea si realizzerebbe tenendo pulite le aree verdi della scuola e moltiplicandole piantumando alberi e coltivando fiori, proteggendo i murales lungo le pareti interne ed esterne da scarabocchi e vandalismi, ma anche chiedendo la possibilità di un utilizzo maggiore di spazi, come la biblioteca e la terrazza, utili a riscoprire la scuola come un ambiente sociale da vivere con gioia. 

Responsabilizzare gli studenti a prendersi cura della propria casa - in fondo la scuola è il luogo dove ragazze e ragazzi trascorrono la maggior parte del loro tempo - rappresenterebbe un'iniziativa che va al di là delle convenzioni, un progetto ideato per lasciare un segno positivo nel nostro ambiente e un modello virtuoso alle generazioni future. Peccato che finora il progetto, nonostante la buona volontà del suo ideatore, non ha trovato il riscontro positivo della comunità scolastica. Solo lo scorso 5 giugno, in occasione della Giornata mondiale dell'ambiente, Massimo ha potuto presentare la sua proposta ad un'assemblea di studenti e studentesse attenti e motivati.

Eppure l'idea di trasformare il setting dell'apprendimento a partire dalla responsabilità diretta dei discenti è molto  attuale nel dibattito didattico e pedagogico. Abbiamo fatto alcune ricerche e ci siamo accorti che di esempi virtuosi ce ne sono tanti su territorio nazionale ed europeo.

 Che ne dite, facciamo in modo che questo progetto si realizzi anche nella nostra scuola?

 Scrivete nei commenti le vostre proposte.

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