«La mafia uccide, il silenzio pure»: il Liceo “Archimede” di Acireale in ricordo delle vittime della mafia a 32 anni dalla Strage di Capaci



di Claudia Obiso


Giovedì 23 maggio in memoria del 32॰ anniversario della strage di Capaci il Liceo “Archimede” di Acireale ha dimostrato ancora una volta la sua determinazione e il suo impegno nella lotta contro la mafia, un impegno che va oltre le parole e si concretizza in azioni quotidiane di sensibilizzazione e di educazione alla legalità. Una giornata ricca di momenti di riflessione per tutta la comunità scolastica già a partire dall'intervallo animato da un flashmob: gli studenti, vestendo jeans e maglietta bianca, hanno letto le parole di Giovanni Falcone e, nel tentativo di renderle simbolicamente tangibili, le hanno applicate su di un pannello in modo da costruire un “albero dell’impegno e della legalità”.



Molto istruttiva poi la conferenza pomeridiana in Aula Magna, fortemente voluta dai rappresentanti d’istituto che si sono prodigati nella sua organizzazione.

«Volevamo che fosse un’occasione per riflettere sulle responsabilità di ciascuno nel contrastare le mafie con le armi del diritto e della legalità sull’esempio di tanti eroi comuni che hanno speso la propria vita a difesa dei valori della giustizia sociale», afferma Mario Presti, il principale promotore dell’incontro. «Speravamo in una maggiore affluenza da parte degli studenti - continua Mario - ma siamo fiduciosi che i semi gettati possano germogliare, rendendo noi giovani sempre più coinvolti e attivi». 

Un pomeriggio di formazione che ha visto impegnate numerose risorse della scuola, tra le quali le professoresse Giuseppa Fiumanò e Paola Lizzio, rispettivamente referenti di Educazione alla legalità e di Educazione alla pace, ma anche docenti di altri istituti come Pina Palella, professoressa di lettere presso il Liceo “Gulli e Pennisi” e referente del Presidio “Libera delle Aci”, e professionisti come Luigi Ferlito, vicepresidente del Consiglio degli Ordini degli avvocati di Catania. Ma è stato, soprattutto, l’entusiasmo e la determinazione degli studenti il vero motore dell’iniziativa, nel desiderio di ricostruire, in questo giorno della memoria, la storia della mafia e soprattutto quella di coloro che l’hanno combattuta, come Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Rocco Chinnici, Peppino Impastato e Felicia Bartolotta.

Molto coinvolgenti sono stati gli interventi degli ospiti Tito Cicero, dirigente del commissariato di Acireale - accompagnato dai commissari Simona Foscolo e Giuseppe Reina - e Domenico Rana, Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Acireale. Importantissimo, infine, il contributo di “Libera”, associazione nata nel 1995 per volontà di Luigi Ciotti, in particolare perché, impegnandosi nella promozione di interventi di riqualificazione dei beni confiscati alle organizzazioni mafiose - beni oggi sedi di biblioteche, come la ex casa Badalamenti a Cinisi, o di cooperative sociali gestite da organizzazioni no profit - ha dato a noi giovani la speranza che anche ciò che sembra il male assoluto può essere convertito in bene. Sono queste le buone notizie che vogliamo!









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